La ricerca e la sperimentazione linguistica nell’edilizia residenziale romana degli anni Cinquanta e Sessanta: un contributo ancora attuale sul tema della qualità architettonica e urbana



Abstract
In Italia il tema dell'abitazione è stato l'oggetto privilegiato delle politiche urbanistiche e della sperimentazione architettonica negli anni del secondo dopoguerra, dando i suoi migliori risultati tra i primi anni ‘50 e la fine degli anni ’60. Dopo anni di disinteresse tanto da parte delle amministrazioni pubbliche quanto della cultura architettonica, si tornano a pensare e a studiare modelli residenziali adeguati ai modi di vita contemporanei in maniera non standardizzata.
Oltre alla ricerca sul piano tipologico in rapporto alle attuali dinamiche sociali e alle implicazioni urbane del tema dell'abitazione, è necessaria anche una ricerca sul piano linguistico che sia in grado di avviare una approfondita riflessione sui caratteri e l'identità formale dell'edificio residenziale sia rispetto agli altri tipi edilizi, sia rispetto alle peculiarità delle diverse localizzazioni geografiche. Peculiarità che va senz'altro ripensata soprattutto in rapporto al problema di una sostenibilità, praticata come approccio dall'impostazione e dalla concezione iniziale del progetto.
Sul piano della ricerca linguistica l'Italia sconta un certo ritardo e in modo particolare la cultura progettuale paga un'assenza quasi trentennale, dalla metà degli anni Settanta ai primi del 2000, di riflessione, dibattito e lavoro serio sul tema della casa.
È necessario ristabilire un legame con il proprio passato stabilendo con esso una linea di continuità a partire dallo studio e dalla comprensione del prezioso bagaglio di esiti ed esperienze architettoniche maturato nel nostro paese nel periodo anni Cinquanta e Sessanta per rintracciare caratteri ed elementi utili alla rifondazione di un vocabolario formale adatto ad affrontare i nuovi orientamenti del progetto della residenza.

 ULTERIORE APPROFONDIMENTO (TESTO ESTESO)

Il lavoro di ricerca ha avuto come oggetto l'analisi e lo studio dei caratteri e degli elementi formali dell'edilizia residenziale romana nel periodo compreso tra gli anni Cinquanta e Sessanta.
L'obiettivo è quello di definire una sorta di "vocabolario", molto articolato, di soluzioni relative alle scelte di linguaggio sia delle singole parti componenti che dell'intero organismo edilizio.
S ritiene, infatti, che in Italia la ricerca e la sperimentazione in corso sul tema della abitazione sia carente, nei diversi contesti operativi, di riferimenti locali consolidati nel tempo e di studi di approfondimento sull'argomento tali da permettere un'innovazione sul piano linguistico, comunque radicata nelle differenti realtà urbane. Inoltre, la scelta come campo di indagine del contesto romano appare particolarmente significativa, oltre che per la ricchezza di esempi di architetture di altissima qualità, per altre due ragioni. La prima è legata alla possibilità di effettuare l'analisi direttamente su campo; la seconda alla diffusa presenza della cosiddetta "palazzina romana". Quest'ultima è stata argomento di indagine sia sul piano distributivo-compositivo, sia da parte della storiografia contemporanea che ne ha messo in luce una specificità tipologica peculiare, strettamente connessa alle vicende urbane di Roma, in cui è nata e si è sviluppata. Gli stessi studi hanno anche messo in evidenza il ruolo significativo svolto dal tipo della palazzina, grazie anche ai suoi principali autori (da Capponi ad Aschieri, da Ridolfi a Moretti, da Libera a Luccichenti), nell'evoluzione del dibattito architettonico italiano e nella sua visibilità al livello internazionale. A partire dai Maestri, i caratteri di questo tipo edilizio si sono ampiamente diffusi in molta parte dell'edilizia corrente degli stessi anni, creando un vastissimo repertorio di esempi ed elementi architettonici caratterizzanti, rintracciabili anche in tipi edilizi diversi dalla palazzina stessa e dando vita ad un codice leggibile nei diversi componenti dell'organismo edilizio e a una serie particolarmente ricca di motivi formali e di soluzioni compositive ricorrenti.
ESITI
1. Raccolta bibliografica e selezione critica dei contributi sull'argomento condotta parallelamente all'indagine su campo, mediante rilievo fotografico e restituzione grafica, divisa per quartieri (Balduina, Flaminio, Parioli, Vigna Clara Farnesina, Nomentana, Piazza Bologna, ecc.), con la finalità di esaminare per ciascun esempio individuato i seguenti aspetti:
- posizione e relazioni con il tessuto urbano,
- epoca di costruzione e autore del progetto;
- disegni di progetto;
- caratteristiche compositive delle facciate sia in rapporto al contesto circostante che alle relazioni tra i singoli elementi caratterizzanti, con particolare riferimento alle soluzioni relative a: coronamenti, balconi, finestre, soluzioni d'angolo e di ingresso, trattamenti e finiture, materiali e colori utilizzati.
2. Individuazione di soluzioni, elementi e tecniche compositive ricorrenti, allo scopo di costruire un repertorio di modelli di riferimento utili quanto necessari nel progetto dell'edificio residenziale, sia per riaprire il dibattito sulle implicazioni urbane fondamentali di questo tipo edilizio, sia per ritrovare le basi di un linguaggio comune e riconoscibile, in grado di elaborare in chiave del tutto nuova i peculiari valori di una "identità architettonica romana".

 





Tipo di Ricerca
Ricerca Sapienza

Responsabile
Domizia Mandolesi

Anno
2009

Struttura

Componenti del gruppo di Ricerca
ASSEGNISTI O BORSISTI:
Luigi Paglialunga, Pina Colamarino, Silvia Piselli

Settore
Architettura, Storia

Keywords
Palazzina romana, qualità architettonica e urbana, sperimentazione linguistica, innovazione