Le ragazze degli anni Sessanta.

Donne architetto dell'età dell'oro di Roma.


Le ragazze degli anni Sessanta. Donne architetto dell'età dell'oro di Roma. (immagine provvisoria)

Abstract
La ricerca colma una lacuna negli studi sulle donne architetto, concentrandosi su un periodo e un luogo di specifico di inquadramento di un'epoca particolarmente fertile e produttiva per l'architettura italiana e internazionale che corrisponde agli anni Sessanta, in un luogo altrettanto significativo quale è Roma. Questo studio vuole portare alla luce le figure femminili che hanno contribuito con progetti e opere, a costruire il “diorama” con la loro produzione artistica e creativa. Molte tra loro hanno goduto di riconoscimenti presso note Scuole di architettura nel mondo, quali l'Architectural Association di Londra, la Columbia University di New York e alcune università del Sud Est asiatico e dell'Africa.
The goal in the studies on women architects, focusing on a particularly fertile and productive period and place for Italian and international architecture that corresponds to the 1960s, in an equally significant place which is Rome. This study aims to bring to light the female figures who contributed with projects and works, to build the “diorama” with their artistic and creative production. Many of them have enjoyed awards at well-known architecture schools in the world, such as the Architectural Association in London, Columbia University in New York and some universities in South East Asia and Africa.

 ULTERIORE APPROFONDIMENTO (TESTO ESTESO)

Le architettrici romane.
Una fortunata ed efficace locuzione che unisce architettura e pittura, e diede il titolo al numero della rivista Parametro dedicato alle donne architetto, definisce le ragazze degli anni Sessanta, le architettrici romane, che uniscono e fondono pratiche pittoriche e architettoniche generando un mondo figurativo tanto meraviglioso quanto inesplorato.
Meraviglia e scoperta descrivono l’attitudine delle giovani donne nate attorno agli anni Quaranta del ventesimo secolo, protagoniste di quella cultura architettonica romana di avanguardia, la cui produzione, soprattutto nei disegni, è di grande intensità espressiva e abilità tecnica.
All’intensità espressiva e all’abilità tecnica si affianca la prorompente forza di una generazione che rompe e soppianta le regole del proprio tempo e della società in cui vive, in cui compiere una rivoluzione e “autodeterminare” un nuovo ruolo nella società civile.
È indubbio che la storia, la società, la cultura hanno fortemente limitato, contenuto, inquadrato una vera e propria pulsione vitale dell’arte che scaturisce da queste donne, architette, pittrici, disegnatrici, tessitrici creative di un nuovo immaginario: Paola Chiatante, Gabriella Colucci, Cina Conforto, Nicoletta Cosentino, Paola D’Ercole, Anna Di Noto, Vanna Fraticelli, Paola Iacucci, Lucia Latour, Patrizia Nicolosi, Alessandra Muntoni, Pia Pascalino, Laura Thermes, Lidia Soprani, Annamaria Sacconi, Lauretta Vinciarelli, … sono solo alcune delle donne di un tempo nuovo per l’architettura del Novecento.
Certamente furono le interpreti di quella rivoluzione artistica, espressiva ma anche sociale e antropologica, che vede alle donne cambiare completamente statuti ormai millenari rispetto al loro ruolo e alla loro identità sociale.
Molte tra loro hanno avuto riconoscimenti presso le Scuole di architettura nel mondo, come l’Architectural Association di Londra, la Columbia University di New York, e anche alcune Università del Sud Est asiatico e dell’Africa, tuttavia in Italia sono usciti solo pochi studi del loro lavoro. All’opera di Lauretta Vinciarelli si sono applicati studiosi con ruoli importanti in ambito internazionale come Barry Bergdoll, e la giovane studiosa americana Rebecca Siefert.
Molte ancora oggi affiancano nella loro vita, e affiancarono in quell’età dell’oro, come l’ha definita Franco Purini in un fondamentale e emblematico saggio, figure importanti dell’architettura e dell’arte italiana e internazionale.
Le loro opere sono intrecciate a quelle di gruppi da cui affiora solo in filigrana il loro contributo. Ma non appena ci si affaccia al meraviglioso mondo sommerso di disegni d’invenzione e opere d’arte e di architettura delle giovani donne degli anni Sessanta, i materiali sono moltissimi da richiedere un’impegnativa opera di catalogazione.
Questo mio scritto, che estraggo da una ricerca in corso, ha la sua origine nella giornata dedicata alla formazione degli architetti negli anni Sessanta, che Franco Purini ha ideato e promosso presso la Facoltà di Architettura Valle Giulia della Sapienza di Roma nel 2003, che è diventata un riferimento obbligato per le ricerche su quel periodo e alla quale hanno fatto seguito alcune pubblicazioni, prima fra tutte il numero 112-114 della rivista “Rassegna di Architettura e Urbanistica” a cura di Purini, Luigi Calcagnile, Francesco Menegatti e da me.
Su questo straordinaria epoca le ricerche non sono così numerose da rendere giustizia a una produzione perlopiù rimasta sommersa. Vanno ricordati i numeri della collana diretta da Francesco Moschini, ad esempio su GRAU e Studio Labirinto, e sull’opera di Franco Purini e Laura Thermes e alcune pubblicazioni monografiche sporadiche, una su Paola Iacucci edita da Gangemi, alcuni saggi di Franco Purini (Roma e l’età dell’oro, nel Catalogo della mostra La grande svolta anni Sessanta) e il numero monografico sopracitato della rivista Rassegna di Architettura La formazione degli architetti romani negli anni Sessanta. Escono alcuni saggi nelle riviste principali dell’epoca quali: G. Accasto, V. Fraticelli, R. Nicolini, La Facoltà di Roma. Note sulla situazione, in «Lotus», n. 7/1970, Milano. R. Nicolini, Gli anni della formazione, in «Controspazio», n. 1/1974 (settembre), Edizioni Dedalo, Bari. G. Monti, La collocazione degli architetti nella vicenda degli anni Sessanta, in «Controspazio», n. 3/1976 (ottobre/dicembre), Edizioni Dedalo, Bari. F. Purini, L. Thermes, Una generazione ritrovata, in «Controspazio», n. 5/1978 (settembre), Edizioni Dedalo, Bari. C. Bertelli, F. Menna, F. Moschini, La città di carta/Studio Labirinto, Magma, Milano 1978, e il libro “Ritorno a Roma. Città, didattica e vita quotidiana” a cura di F. Purini, C. Barucci, G. Rossi, A. Sotgia. catalogo della mostra omonima organizzata dall'INARCH nella settimana dell’architettura di Roma il 18-25 giugno del 1979, Staderini Editore.
Dalla lettura delle opere emergono alcune essenziali questioni nella sperimentazione artistica delle ragazze degli anni Sessanta: la città come luogo dell’immaginazione che costruisce veri e propri paesaggi femminili, come altrettante narrazioni di un mondo misterioso e sommerso e radicato in modo ancestrale alla città di Roma. Roma è un riferimento costante nella ricerca architettonica romana negli anni Sessanta, che alimenta molteplici dimensioni e narrazioni. Nelle narrazioni e trascrizione del “meraviglioso urbano” delle architettrici romane, affiorano le vite e le storie di poeti, di scrittori, di registi e tra questi la figura di Valentino Zeichen è emblematica.
Ma è nella grande cornice definita dalla relazione tra architettura e spazio che le architettrici declinano e specificano il loro linguaggio e sperimentano nuove tecniche all’interno di un’idea unitaria dell’arte, come generatrice di differenti espressioni nelle quali il corpo, in tutte le possibili declinazioni, è il protagonista: emblema di liberazione, di libertà, di ribellione.

 

 PUBBLICAZIONI

D. Nencini, Roma, poetica e rivoluzione. Il meraviglioso e inesplorato mondo delle ragazze degli anni Sessanta, in «L’architettura delle città. The Journal of the Scientific Society Ludovico Quaroni», numero monografico a cura di A. Del Monaco: Research and Studies 3. Among discipines and generations, n. 19/2021, Edizioni Nuova Cultura, Roma 2021. [ISSN 2281-873]

 

 ALTRI ESITI

Convegno “Roma, poetica e rivoluzione. Il meraviglioso e inesplorato mondo delle ragazze degli anni Sessanta”, Università degli Studi di Roma "La Sapienza", aa. 2023/2024. [in corso di organizzazione, previsto nel 2024]

 





Tipo di Ricerca
Ricerca Sapienza

Responsabile
Dina Nencini

Anni
2021 - 2023

Struttura

Componenti del gruppo di Ricerca
STRUTTURATI:
Paolo Carlotti, Donatella Scatena
DOTTORANDI DIAP:
Andrea Siciliani, Federica Conte

Settore
Architettura, Storia

ERC
PE8_3

Keywords
architettura, composizione architettonica, donne, progetto, arte, comunicazione


Allegati
D. Nencini, Roma, poetica e rivoluzione. Il meraviglioso e inesplorato mondo delle ragazze degli anni Sessanta, in «L’architettura delle città. The Journal of the Scientific Society Ludovico Quaroni», n. 19/2021, numero monografico a cura di A. Del Monaco